Alio Die
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Enten Hitti

La Solitudine del Sole - out june 2011

"...e il termine del nostro esplorare sarà arrivare la da dove siamo partiti e conoscere il luogo per la prima volta"


Tracking list:

1 Fuoco Tenue
2 Syren
3 Lo Sguardo dei Girasoli
4 Nato Due Volte
5 Memorie di un Termitaio Australe
6 Polvere Rossa
7 Chinoxx

Musica composta da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape.

Registrato presso “La casa della roccia” – Boschi di Bergamo con
studio mobile Roland ws. nel 2010.

Masterizzato allo  Studio Claudio Gabbiani – Milano febbraio 2011

Pierangelo Pandiscia: voce,campane di cristallo, campane tibetane, tamburi sciamanici, steel drum,conchiglie tromba, ocarine, sonagli scaccia spiriti, balafon.

Gino Ape: duduk, oboe, flauti etnici, voce, percussioni.



con : Gianpaolo Verga: violino in
“Chinoxx”

Adriana Pulejo: voce in “Chinoxx”
Simona  Vitali : voce in
“Lo sguardo dei girasoli” e “Polvere rossa”

Coro di canto armonico in “Fuoco tenue” e “Polvere Rossa”: AlbertoGuccione, Lorenzo Pierobon, Davide Ferrari, Simona Barbera, Pierangelo Pandiscia, Adriana Pulejo. Anna Rispoli.

Cover and back photo by Veronica Marioli
Other photos by Sara Luciani
Artwork by Hic Sunt Leones

Mp3 player


La Solitudine del Sole - Enten Hitti

La Solitudine del Sole

" un frutto sopra un albero
e l'albero sulla cima di un monte
 e il monte radicato nel cielo
e il cielo in ogni luogo"
 

Registrato in tre giorni e tre notti nei boschi dei colli di Bergamo è frutto di una lunga ricerca su suoni e strumenti primari.Pietre sonore, conchiglie tromba, campane di cristallo, duduk, balafon, voci....
Un rituale sonoro, un viaggio di trasformazione fra ciò che sta in basso e ciò che sta in alto, fra pesante e leggero, fra terra e cielo.
Un'esperienza... Per ascoltatori solitari appoggiati ad una roccia, trafitti da un raggio di sole!


L'espressione rivelatoria che combina semplicità e conoscenza, sembra essere dispensata in una maniera molto naturale attraverso i suoni, come la manifestazione di una connessione sincera ,
così dopo ben 15 anni dal loro primo album "Giant Clowns Of The Solar World" siamo orgogliosi di presentare questa nuova rara perla di Enten Hitti.
(label press)

"...e il termine del nostro esplorare
sarà arrivare la da dove siamo partiti
e conoscere il luogo per la prima volta"

(T.Eliot)


RITUAL MUSIC
ENTEN HITTI La Solitudine Del Sole * CD Hic Sunt Leones *
Il cuore di Enten Hitti è quello di Pierangelo Pandiscia e di Gino Ape , suonano una miriade di strumenti: voce, campane di cristallo e tibetane, tamburi sciamanici, steel drum, conchiglie, tromba, ocarine, sonagli, scaccia spiriti, il primo; duduk, oboe, flauti etnici, voce e percussioni, il secondo. Di loro ricordo un lontano cd su Amplexus (credo fossimo intorno a metà anni 90) assai bello e particolare fin dal titolo: “ Giant Clowns Of The Solar World”. Poi però li ho persi di vista. Ma di fatto non hanno mai smesso, tra performance teatrali (anche lavori per la RAI) concerti più o meno esoterici tra cui uno sleeping concert dalla notte all’alba nella valle dell’Olmo Oscuro. E ora si presentano su Hic Sunt Leones facendosi annunciare da una profetica citazione da T.Eliot: “…e il termine del nostro esplorare sarà arrivare la dove siamo partiti e conoscere il luogo per la prima volta”. E con l’aiuto di altri amici: Gianpaolo Verga al violino e Adriana Palejo alla voce nel pezzo conclusivo Chinoxx, nonché di un coro di canto armonico a rendere tanto solenni quanto sublimi pezzi come Fuoco Tenue e Polvere Rossa. Syren ben tratteggiata dai soffi dell’oboe evoca i mondi circolari della Third Ear Band, mentre Lo Sguardo Dei Girasoli potrebbe essere un omaggio a Walter Maioli. La presenza del canto armonico disseminata tra suoni naturali e rituali può richiamare anche i “Solar Winds” di David Hykes fin dal costante riferimento al sistema solare. Un piccolo culto. (7/8) Gino Dal Soler/ Blow up



ENTEN HITTI La Solitudine Del Sole
Più che un esperienza d'ascolto, La Solitudine del Sole è una liturgia dell'anima, un rito arcaico che celebra il mistero dell'esistenza, mentre diffonde energie sottili disegnando spirali sonore come cerimonie iniziatiche profumate di incenso.
Gli officianti-musicisti in azione sono Pierangelo Pandiscia e Gino Ape, tornati alle forme Enten Hitti della bhakti yoga ad essi cara, la pratica della devozione che conduce alla coscienza cosmica scandendo sonorità come sillabe sacre e proiezioni strumentali che alternano flauti etnici e campane tibetane. Che risvegliano l'occhio della visione percuotendo tamburi sciamanici e campane di cristallo. Che evocano il soffio della deità al suono di oboe, duduk, e conchiglie tromba. Che narrano la voce del silenzio.

Aldo Chimenti / Rockerilla dicembre 2011


Attivo dal 1990, Enten Hitti è un vero e proprio progetto aperto che, al fianco del nucleo fondante e permanente (Pierangelo Pandiscia e Gino Ape), ha visto la partecipazione di un consistente numero di musicisti e voci, nella costante ricerca ed esplorazione delle congiunzioni sonore fra elettronica e musiche rituali ed etniche. Con sette realizzazioni alle spalle, il duo milanese torna a pubblicare un CD - in una bella edizione digipak - dopo 8 anni di assenza dal mercato, stavolta sotto l'egida della Hic Sunt Leones, etichetta gestita da quello Stefano Musso ampiamente celebrato dalla scena più colta nei panni di Alio Die. Radunati nuovamente diversi collaboratori tanto per le parti vocali quanto per quelle strumentali, i Nostri registrano l'opera nel giro di tre giorni e tre notti in una baita nei boschi di Bergamo, col chiaro intento di tradurre in qualcosa di tangibile la propria personale ricerca sul silenzio e sui suoni naturali. Sfruttando un background ampio ed importante, messo da parte fra installazioni, performance, studi sulle tecniche di canto etc., il duo riduce all'osso l'apporto dell'elettronica, limitando al minimo indispensabile anche la post-produzione, catturando così in pieno l'essenza organica e naturale delle fonti sonore impiegate. L'ampia strumentazione usata, che consta - oltre alle voci ed agli strumenti suonati dai vari ospiti - di campane e percussioni varie, ocarine, sonagli, conchiglie, duduk, tamburi, oboe, flauti etnici etc., consente al duo di concretizzare in modo utile gli sforzi, incanalandoli in un flusso sonoro ora vibrante e profondamente meditativo/spirituale, ora più legato alla ritualità che intercorre tra uomo e Madre Terra, fino al più teso e cupo finale con la stridente "Chinoxx". Il picco di un'opera a cui gli stessi autori pensano in termini di "un CD per ascoltatori solitari appoggiati ad una pietra trafitti da un raggio di sole" è senza dubbio "Polvere Rossa", che nei suoi quasi 10 minuti espone in maniera compiuta quale effettivamente sia l'intento dietro al lavoro del duo. L'onestà intellettuale che sta alla base di un'uscita così particolare, amabilmente spontanea nell'evitare accuratamente la perfezione formale, è la peculiarità che spingerà l'ascoltatore più attento e meglio predisposto a vivere ogni passaggio come un'esperienza spiritualmente significativa. Indicato a chi ha apprezzato le uscite di una label per intenditori come la finnica Aural Hypnox.

Darkroom-magazine.it / Roberto Alessandro Filippozzi

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