In un periodo in cui, causa prossime Olimpiadi, stranamente si sente parlare molto del Tibet e del suo popolo, abbandonato da lungo tempo alla persecuzione e all'oppressione del governo cinese che ne ha occupato militarmente da decenni il territorio annettendolo abitrariamente alla Cina, con il sostanziale assenso di tutti quei Paesi occidentali che invece proprio ora vorrebbero dare ipocritamente l'impressione di essere vivamente preoccupati per le sorti dello stesso popolo tibetetano, mi è giunto a casa questo nuovo CD di Stefano Scala, dal titolo"Impermanence", evidentemente ispirato a quei territori e alla cultura dei suoi abitanti nativi. Ovviamente l'autore del CD aveva in lavorazione quest'operagià molto prima dei recenti e particolarmente drammatici avvenimenti, quindi non si pensi assolutamente ad una manovra "furba" e strumentale nata per sfruttare la momentanea (purtroppo) "popolarità" dell'argomento sulla carta stampata e sui telegiornali delle emittenti televisive. "Impermanence"potrebbe essere una perfetta colonna sonora per un documentario sul "paese delle nevi", durante il quale scorrono immagini di sentieri e passi di montagna, corsi d'acqua, temporali, pastori nomadi, villaggi, animali al pascolo, ma anche scene di antichi cerimoniali religiosi, templi dorati, monaci,pellegrini... Il CD è realizzato facendo largo uso di strumenti etnici ed acustici di vario genere, non necessariamente di origine tibetana, abbinati a field recordings e quindi a molti suoni naturali di pioggia, vento, acqua,campionamenti di voci, canti, cori, passi, varie attività umane, rumori concreti di metalli, campane, trombe, oggetti di legno, sonagli, semi, richiami,percussioni, con aggiunta di alcuni suoni/substrati di origine elettronica.Soltanto negli ultimi venti minuti circa la musica del CD vira in direzione disoluzioni più "leggere" e d'impronta più tradizionalmente melodica e orecchiabile, "osando" nella seconda parte della title-track persino l'utilizzo di una "classica" parte ritmica di batteria su cui emergono suoni di pads spiccatamente sintetici, e l'inserimento, stavolta in "KailashII", di una parte molto melodica di pianoforte estratta (leggo dalle notedi copertina...) da "Tibetan Dance" di Gurdjeff.
The new CD by STEFANO SCALA , 'IMPERMANENCE'have is focus on Tibet, where Stefano Scala went for musical researches and recordings some years ago.
The magic of the cult and traditions of the country with hightest peaks in the world accompany us in this journey,on a mountain pass, walking along the pathways of the rarefied Himalayan atmosphere,escorted by a convoy of mules or yaks. Sounds can be heard of the wind and rain, voices,songs and steps of nomads of Impermanence. An album that displays different acoustic instruments, harmonic chant,percussions,flutes,rattles and bells,and field recordings..this cd is more close to the Hic Sunt Leones releases then the previously 'Il Tempo del Sogno'.
8 pages cd booklet. HSL 044 OUT NOW