INTRODUZIONE ALL'ASCOLTO |
La ricerca del suono, e' un po' un perdersi e un ritrovarsi... Per alcuni e' l'andare a riscoprire una dimensione che esiste gia' nelle profondita' della mente o nei sogni, per altri e' il cercare una chiave per dischiudere sempre oltre le proprie capacita' percettive. Una volta data una simile investitura al suono, generalmente per personale elezione, il musicista come l'ascoltatore/ricercatore mai si stanchera' di cercare e di sperimentare liberamente in quel mondo racchiuso nell'esperienza dell'ascolto, che solo molto parzialmente puo' essere tradotta in parole. Percorrendo questa via si scopre che l'ascoltare non si puo' dissociare dal conoscere se stesso. L'ascoltare suggerisce di restare internamente, in una relazione di contatto con la propria percezione e movimento interiore... con una acuta osservazione e passiva attivita' pensativa, (osservando quel magma complesso formato dalla combinazione di moltissimi strati percettivi, particolarmente impermanente, che chiamiamo 'lo stato di coscienza' ) e di sciogliersi nel suono e in cio' che evoca. La miglior musica afferra il lampo del tempo, lo trattiene e ne dischiude il mistero. Del resto il comporre la musica che qui trattero' attinge prevalentemente da queste sfere percettive sottili, che divengono sempre piu' sensibili in quel processo di combinare e fruire attraverso la creativita' ispirata caratteristiche vibrazionali diverse. Questa musica puo' cominciare quando il pensiero rallenta, solo allora si puo' davvero sentirla. In questo la musica avvicina alla meditazione in quanto induce il pensiero a cedere il passo al non pensiero e all'intuizione. Nello stesso modo con grande arte la musica e' stata composta nei secoli attraverso la pratica dell' 'ascoltare'. Questa e' una caratteristica che unisce molta nuova musica alla musica rituale e tradizionale, quasi totalmente tramandata oralmente, in cui le qualita’ melodiche non sono mai dissociate dal mood o colore/gusto che si prefiggono di interpretare, ed i virtuosismi non sono fine a se stessi: l'intelletto non e' dissociato dall'intenzione. Piu' si coglie questo mondo di vibrazioni e piu' appare assurda l'idea di poter scrivere questa musica, codificandola, come si puo' fare con i pensieri, perche' piu' il suono prende corpo e diventa fino e tanto piu' esso sfugge ad ogni filtro di catalogazione, mentre nei suoi luoghi privilegiati dov'esso puo' risuonare, induce nell'uomo iniziato, visualizzazioni ed esperienze specifiche simili tra loro, per sintesi nel modo di interagire con i vari corpi sensibili; quindi a dispetto della natura invisibile del suono si puo' constatare come esso possieda una propria concretezza di contenuto. Vi sono diversi pionieri musici che riconoscendo palese la vuotezza del definire, scrivere ed eseguire formalmente la musica secondo le regole della scuola classica occidentale o di quella del pop commerciale (per quanto da molti considerate pratiche che giovano all'intelletto ed avvicinano al conoscere la musica), ne' subendone i miraggi di successo, preferiscono cogliere il corpo del suono ed esprimerne lo spirito. Sono i primi ad utilizzare appieno i nuovi potenziali dati alla creativita' nell'epoca della tecnologia ed essi paiono comunicare con il loro cercare, che la realta' non ha esattamente gli stessi connotati che i pensieri dell'epoca che stiamo vivendo suggeriscono essa stessa abbia. La funzione di musicista trova cosi' compimento nuovamente attraverso delle nuove forme espressive fornendo punti di vista ed ispirazione alternativi, e dando vita nelle loro opere ad 'attivatori' o ad 'antidoti'. Nel ricercatore, su di un piu' ampio raggio, ciò suggerire uno strumento di cambiamento nell'identificazione che era stata data al piacere, a tanti concetti illusori e alle fantasie compensatrici che eludono quaggiu' senza alcuna tregua... strumenti che possono ispirare o rilassare, cosi che la vita appare cosi' integramente magica quale essa e', pervasa intimamente di suono/vibrazione. L'intuizione puo' trovare in questa relazione il terreno adatto ad intonare, per far crescere il potenziale armonico dell'uomo e sicuramente in questo contesto di esperienza la musica potra' tornare anche socialmente ad essere un elemento del più alto valore. Insieme a ciò che ho qui cercato di esprimere, spero che le descrizioni qui a seguito possano essere d'introduzione per chi si vuole addentrare in questi terreni perlopiu' sconosciuti, ed auguro a chi e' già sottilmente sintonizzato le migliori vibrazioni e un buon ascolto. |
DISCHI CONSIGLIATI
|
MIRROR: Die Spiegelmanufaktur
- Die Stadt (2004) Tra le produzioni di ottima qualita' dell'etichetta tedesca Die Stadt (tra cui 'Sol Mara' di David Jackman purtroppo ora fuori catalogo), ancora un bellissimo compact composto da tre lunghe tracce di sibili,vibrazioni e drones ipnotici che riescono ad alterare la percezione dello spazio sonoro. Suoni che dapprima appaiono ruvidi o sinistri, poi mano a mano che scorrono si rivelano piu' confortevoli dando luogo ad uno spazio complesso e metafisico, al contempo cosmico ed interno, dove molti strati di suoni ,le armoniche ed i piccoli rumori non sembrano piu' suonati da alcun musicista, ma paiono invece captati da delle speciali antenne modulate dalle onde cerebrali in una meditazione di questi tre geniali sperimentatori. Il sound ricorda quello degli Organum (dove gli autori hanno gia' avuto modo di collaborare insieme) nei pezzi meno rumoristi, ed alcuni dei migliori lavori solisti dei componenti del trio nonche' degli Ora. |
|
STEVE
ROACH: Dream Circle - Timeroom Editions (CD) Tra tanti dischi di Steve Roach e' ancora uno dei miei preferiti, per fermarsi... Davvero innumerevoli volte mi ha trasportato in una dimensione naturale e fuori dal tempo. L' unica traccia di 74 minuti e' composta di onde sonore elettroniche che sembrano luce e che giungono come un massaggio mantrico ambientale, contornate dagli inserti di eventi sonori acustici e di fields recordings. Alla prima edizione uscita in digipack in 2500 copie, edita da Projekt nel 1994, e autografata da Steve e' succeduta una ristampa in jewel box autoprodotta da Steve su Timeroom Editions. "The
dream circle ... a sanctuary of slow time and long thoughts..." |
|
CHAS
SMITH: An Hour Out of
Desert Center - 2003 Cold Blue Music (CD) Un'escursione sonica tra tessiture armoniche sospese di rara purezza e originalita', i quattro brani sono eseguiti interamente con la Steel Guitar e con strumenti inventati e costruiti da Chas Smith. I suoni armonici e le risonanze, i silenzi, lo spazio tra le note aprono una finestra sull'immensita' in un fluire maestoso, con una qualita' magnetica, difficile a descriversi, che a un certo punto rapisce. La pasta del suono ha qui una valenza metallica, tipica delle sculture sonore, ma e' bilanciato perfettamente in modo da essere al contempo volatile e piuttosto cullante, riuscendo cosi' a penetrare e ad agire in profondita' negli strati percettivi dell'ascoltatore.
|
|
BUSSO
DE LA LUNE: The Path at the Parting of the Ways
CDR in Dvd Package Enigmatico
progetto di Piotr Jurczac, dalla Polonia. Copertine curate ed in
sintonia con una musica ispirata dalla natura. Sono rimasto colpito
dalla classe non comune e dall'arte con cui queste composizioni
ritual-ambientali sono eseguite, dalla qualita' del suono sempre
sottilmente vivo ed ispirato e dotato di originalita'. Tutto quello che
ho sentito di questo artista (circa 10 album!) e' di grande spessore,
non riesco a trovare nemmeno una traccia inutile o fastidiosa; la musica
scorre ricca di strati, drones e loops, ed il silenzio e' sempre
rispettato. Dal punto di vista formale questa musica si avvicina a
quella di Alio Die per l'uso della ciclicita', e se ne discosta per un
utilizzo un poco più frequente del ritmo (dalla cadenza comunque molto
ipnotica e ripetitiva) e dell'elettronica. |
|
LAURENT
PERNICE: Humus - Musiques Immobiles 5-15" CD Se il titolo e' tutto un programma , le note di presentazione non sono meno intriganti: "La musica e' un inverosimile imbroglio di possibilita', desiderio, errori, sensitività, piacere, contraddizioni, sorprese...". Il discorso continua introducendo con genuina aderenza quello che il primo ascolto mi ha potuto esprimere. Una sperimentazione implacabile attraverso un uso improprio di strumenti acustici (double bass, zither) ed elettronica minimale trasporta in luoghi densi e rarefatti dove il suono scuote in profondità ed alterna momenti di percezione del silenzio, ad altri dove il muro del suono non concede fughe alcune. Vengono suggerite all'intuizione le dimensioni di spazi essenziali, liberi, non del tutto casuali, le basse frequenze e le pulsazioni analogiche riportano ad un linguaggio caro alla migliore scuola industriale, ed insieme a certa elettroacustica francese. La cura della materia sonora permette di addentrarsi anche nelle zone di rumore proposte, che di certo non sono accoglienti, ma che sono altrettanto raffinate quanto le aree microtonali. Il suono e' il protagonista."Questo é il motivo per cui io la chiamo 'musica immobile', non e' tanto la musica che muove, ma e’ l'attenzione dell'ascoltatore che si disperde, si riconcentra, si disperde di nuovo, all'infinito, in tal modo delineando la sua propria costruzione". |
|
KAYNO YESNO SLONCE: Чакрък - 2004 Corvus Records CD La
Bulgaria ben amalgama culture e incroci che da secoli creano commistioni
e scambi di conoscenze segrete venute da lontano. Da questa cerniera con
l’Oriente un album dall’impatto deflagrante. La Corvus Records
propone questo Чакрък di Kayno Yesno
Slonce (che tradotto dal bulgaro arcaico suona tipo: “come un sole
luminoso e brillante”). Un album carico di pathos in bilico fra il
recupero delle sonorita’ balcaniche e mediorientali e suoni rituali molto più lontani. Roberto Alberini |
|
STARUHA
MHA: Fires
CD
ltd 277 copies "Fatal Impact" sono le parole che esprimono meglio l'impressione che ho ogni volta che ascolto questo disco, musica che definisco primordiale. Ambientazioni intense dove i suoni a volte grezzi o distorti ma sempre controllati alla perfezione diventano la materia prima di un viaggio molto catartico, un rituale intenso come pochi che vi proiettera' in luoghi remoti e freddi, esposti ad ogni sorta di intemperie e telluricita', sara' cosi' con un leggero stupore che vi accorgerete di trovarvi stranamente a vostro agio quando penetrati nei meandri piu' profondi delle radici dell'albero cosmico, fluttuando tra sibili e spiriti, sentirete il battito del tamburo dello sciamano. Capolavoro rivelazione dalla Russia, label Cold Lands, un disco per tutti coloro che per qualsiasi ragione sono giunti fin qui... |