A pochi mesi di distanza dall'uscita di "Angel's Fly Souvenir",CD di Alio Die in collaborazione con Francesco Paladino, Hic Sunt Leones propone un altro lavoro che vede protagonista lo stesso Paladino, stavolta affiancato dal ben noto e apprezzato artista italiano Opium, uniti per questo nuovo progetto musicale battezzato "Nosesoul". Ciò che affascina e colpisce, sin dalle prime battute, è l'impronta ben riconoscibile del tipico"sound" di Opium, sempre estremamente elegante, ricco, raffinato,caratterizzato da un fantastico senso di "apertura", spazialità,profondità, limpidezza, frutto di un perfetto connubio di sonorità elettroniche, elementi acustici, sofisticata elaborazione e trattamento dellesorgenti sonore... Sicuramente uno degli artisti italiani in contesto ambient-elettronico che cura gli aspetti più spiccatamente tecnici legati alla qualità del suono con la stessa attenzione e meticolosità che riversa nell'affrontare gli aspetti meramente creativi-compositivi della musica che da molti anni produce e propone. Alle tipiche e affascinanti atmosfere in stile ambient-rituale che da sempre caratterizzano l'opera di Opium, si sovrappongono gli interventi vocali di Francesco Paladino, che con forma e soluzione diversaenfatizza e talvolta "pilota" le variazioni stilistiche e anche emozionali dei brani, indirizzandoli ora verso atmosfere d'impronta più sciamanico-cerimoniale, come nell'ottimo brano introduttivo "Preghiere",nell'altrettanto valido "Grasswall Painted Green" o ancora in "Sunrise Overflow", ora verso situazioni più inquiete e "aspre", come ad esempio in "Light", in "Me,the Sky Sleeping" o "Lament", brani in cui compaiono suoni molto rochi e gutturali, strani vocalizzi, mugolìi e lamenti"disperati"... Analogamente a quanto avevo osservato a proposito delgià citato CD "Angel's Fly Souvenir", sottolineo di aver trovato maggiormente riuscite e coinvolgenti le ampie parti in cui la voce di Paladino si appoggia su substrati sonori più materici e articolati, su fondaligià pregni di forte impatto drammatico ed emotivo, riuscendo ad arricchirli ead enfatizzarne l'efficacia attraverso ulteriori suggestivi elementi di tipo vocale ben integrati, amalgamati e talora "confusi" tra le tramesonore sottostanti. Interessante e valida collaborazione/progetto che ciauguriamo possa in futuro riproporsi nuovamente...
Giuseppe Verticchio / Oltre il Suono
Assai interessanti anche i dueprogetti che vedono Francesco Paladino, il primo con Opium porta il nome di Nosesouled é un chiaro riferimento allo strumento principe di Paladino: il naso. Siavete letto bene, perché oltre a produrre visioni e luci per altri musicistivia DVD, Francesco cava suoni da dentro il proprio corpo attraverso il naso lagola il respiro. Lamentazioni gutturali che potrebbero supportare la tensione di un rito apotropaico. Calde ed avvolgenti quando accompagnate dai sogni liquidi ed introspettivi di Opium. Un abbondante (7).
Gino Dal Soler/ Blow Up 100settembre 2006
Nonostante l'affermazione come uno dei più interessanti registi underground italiani, con la partecipazione all'ultimo festival di Cannes, la vulcanica poliedricità di Paladino, dopo l'intenso lavoro dell'anno scorso sul sonno degli Angeli, ritorna all'antica passione per la musica d'avanguardia con ben due CD realizzati in collaborazionecon Opium in “Nosesoul” e con Sean Breadin in “Musica Fiuto”.Come sempre Paladino esplora i confini della musica e l'interazione con i suonidel corpo,strumento principe. Entrambi i lavori declinano situazioni oniricheaccarezzando suoni di velluto e regalando citazioni sussurrate: Tuu, Brian Eno,i primi Tangerne Dream, Laraji. Ancora una volta un ottimo lavoro, anzi due.
Massimo Marchini / Rockerilla(8)
Due collaborazioni in simultanea per l'avvocato/musicista Francesco Paladino che in “Nosesoul - Angel ghost& Human Shades” con Opium ed in “Musica Fiuto” con SeanBreadin (entrambi su Hic Sunt Leones) continua a precisare i confini di un suono ambient-improvvisativo austero e rurale, umanizzato dai suoi drone"nasali".
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