"Credo solo a ciò che non vedo e unicamente a quello che sento" (Gustave Moreau) |
End of an Era (2007)
Nuova uscita (sempre su Hic SuntLeones) di Alio Die, che continua ad espandere il raggio delle proprie collaborazioni artistiche realizzando il presente "End of an Era"a fianco di Luciano Daini. Utilizzando come di consueto un'ampia gamma di strumenti acustici, salterio e zither per quanto riguarda Alio Die, violoncello,corni, flauti metalli, percussioni e sonagli per quanto riguarda Luciano Daini, i due mettono a punto un'ambient music piuttosto variegata e a tinte a volte piuttosto oscure,grazie ovviamente anche ad un accurato trattamento elettronico delle sorgenti sonore, ad un complesso lavoro di ri-composizione, editing delle singole parti ead un articolato lavoro di missaggio/montaggio audio. Atmosfere meno"rilassanti" e "luminose" rispetto ad altri recenti lavori firmati da Alio Die, "End of an Era" richiama talvolta alla memoria echi di antichi e oscuri rituali spesso evocati in passato dall'artista,soprattutto in album di vecchia data ("Sit Tibi Terra Levis/Introspective","Under an Holy Ritual" ad esempio...) che tutt'ora rimangono un riferimento assoluto nella discografia di Alio Die e in senso più generale anche nella storia della musica ambient dell'ultimo ventennio. Molte le tracce di grande suggestione, "End of an Era", "Crucibulum"e "Il Volo Assunto" solo per citarne alcune, ma al di là del valore dei singoli brani ciò che si apprezza e che "conquista" è l'efficacia del CD inteso nel suo insieme, nel suo progressivo e lento fluire,nelle sue varie sfaccettature, nella corretta scelta dei "tempi" e nell'accostamento di diverse soluzioni sonore, che si intersecano e si alternano tra loro con grande gusto ed eleganza. Un CD che sicuramente non deluderà chi già conosce e apprezza Alio Die. Una collaborazione artistica sicuramente riuscita, un' esperienza da replicare.
Giuseppe Verticchio
Luciano Daini, per gli amici “Ciano”, antiquario del vinile, remixer e polistrumentista bolzanino da tempo emigrato nelle Marche,dopo anni di musiche per il teatro ha pubblicato insieme al milanese Alio Die,vero nome Stefano Musso, un cd di loro composizioni originali intitolato “End of an era” (Hic Sunt Leones 042). Per Daini si tratta di un’esperienza importante, essendo quello di Alio Die un nome conosciuto tra gli appassionati di musica ambient anche al di fuori dei confini nazionali.
Il riferimento escatologico del titolo ben riflette la proposta elettronica a tinte fosche del duo, sotto la cui superficie dilatata e immobile scorre però un fiume carsico d’inserti ritmici dinamici, aperture e variazioni acustiche apportate dal salterio e dal zither di Alio Die, autore anche di un complesso trattamento di editing a posteriori, dal violoncello, icorni, i flauti e le percussioni di Daini, grande appassionato di musica etnica.Brian Eno e Laraaji, certo, ma anche i più moderni e meno conosciuti tedeschi della Breitband e gli scozzesi Boards of Canada possono essere considerati un buon metro di paragone, stante il gusto e la misura di questo lavoro elettroacustico reperibile facilmente attraverso il sito www.aliodie.com., posto giusto per concordare le eventuali esibizioni live o le sonorizzazioni d’ambienti da parte del connubio artistico che lo ha prodotto.
L’esperienza discografica in questione ha anzi innescato un secondo ambizioso progetto di Daini da portare in giro, magari anche in Alto Adige per una rimpatriata, in compagnia del mezzo soprano lirico spagnolo Cristina Diaz Abella: si tratta di Lux Arcana, un titolo che ribadisce l’eleusino interesse di fondo per la materia esoterica da parte di questi artisti.
Daniele Barina - Quotidiano Alto Adige - Corriere delle Alpi
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